Recensione di Elisabetta Bolondi
Autore: Kohl Christiane
Titolo: Villa Paradiso
Editore: Garzanti 2003
Qusta scritrice tedesca che vive in Italia da molti anni ha voluto ricostruire un pezzo di storia poco conosciuta relativo agli avvenimenti che videro una villa aristocratica in Val di Chiana scenario di violenze inaudite da parte di un ufficiale nazista sadico che,sul finire della guerra, quando ormai gli inglesi erano giunti quasi alla liberazione, infierì sulle popolazioni inermi e sugli stessi innocenti abitanti della Villa Paradiso.
L'atmosfera del romanzo ricorda quella del fortunatissimo Il cielo cade, di Lorenza Mazzetti : qui non ci sono bambini, ma adolescenti italiani e giovanissimi soldati tedeschi che credono di poter essere amici, di poter godere della musica, dei buoni cibi, di una atmosfera quasi rarefatta in mezzo alle colline toscane, finchè una guerra disumana distrugge tutte le loro illusioni: sono nemici, sono in guerra, morte e distruzione di case, oggetti, sentimenti, rapporti sono l'unica realtà possibile. Scritto con ritmo incalzante, senza sconti per nessuno, senza pietà per la spietatezza e la brutalità dei suoi connazionali, la Kohl ci restituisce una ennesima pagina di storia locale che si inserisce nella grande storia della barbarie del nazismo.
Bellissimo il personaggio di Flavia Castelli, che oggi, a più di 80 anni, ricorda con commozione i fatti di cui fu protagonista lei, il suo amato fratello Lucio, tutta la sua famiglia, in quella terribile estate del 44.

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